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In primo piano

Zahara

    C’era una volta , in un deserto arido e implacabile, un fiore chiamato  Zahara . La sua storia era un enigma, un mistero che affascinava chiunque lo vedesse. Le sue radici si aggrappavano al suolo secco, eppure, contro ogni previsione, sbocciava con una bellezza straordinaria. Zahara   aveva petali di un rosa tenue, quasi trasparenti. Sembravano fatti di seta e luce. La sua fragranza era un mix di sabbia calda e promesse di pioggia. La gente del deserto diceva che chiunque avesse respirato il suo profumo avrebbe trovato la speranza anche nei momenti più bui. Ma come poteva un fiore sopravvivere in un luogo così ostile?  Zahara  aveva imparato a resistere. Le sue radici si estendevano profondamente nel terreno, alla ricerca di ogni goccia d’acqua. Le sue foglie erano piccole e coriacee, ridotte all’essenziale per evitare la traspirazione. E i suoi fiori?  Zahara  li apriva solo quando il vento portava con sé l’odore della pioggia imminente. Un giorno, un viaggiatore smarrito

Passerà

Passerà questa mia inquietudine 

come un vento leggero che sfiora le foglie,

come il tempo che scorre tra le dita,

come un sorriso rubato al tramonto.

   

Passerà, come il canto dell'usignolo
che si perde nel silenzio della notte, 
come il profumo di fiori nell'aria, 
come un sogno dimenticato all'alba.

E quando sarà passata, rimarrà solo un ricordo
tra le pieghe del cuore, 

un respiro leggero
che ha attraversato l'anima.

Così, passerà e noi saremo ancora qui, 
a guardare il mondo, 
con occhi nuovi, 
pronti per nuove avventure.

E mentre il tempo scorre, 
noi continueremo a sognare, 
a vivere, a cercare la bellezza, 
in ogni istante.

Passerà, ma il nostro spirito 
rimarrà intatto, 
sempre in cerca di nuove emozioni, 
di nuove storie da scrivere.

E così, passerà, 
ma noi saremo ancora qui, 
a danzare con la vita, a cantare con il vento, 
a vivere ogni attimo con passione e amore.


(26 Maggio 2024)

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